Massimo Franchi – Il manifesto
16 Settembre 2018
Nella moda lanciata dal governo
Renzi e aumentata con la maggioranza giallo-verde di affibbiare slogan ai
provvedimenti legislativi, la scelta della parola «concretezza» appariva fra i
meno peggio. Analizzando il testo del disegno di legge approvato dal consiglio
dei ministri di giovedì invece ci si convince che il nome più adatto sarebbe
«terrore al lavoro». I due mentori del ddl sono il ministro (senza portafoglio)
per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e il ministro dell’Interno
Matteo Salvini. A parte l’annuncio dello sblocco – invocato da anni dai
sindacati – del turn over al 100 per cento nelle funzioni centrali della Pa ed
enti di ricerca e l’intervento sui fondi del salario accessorio, i primi due
articoli del testo sono tutti incentrati sui controlli dei lavoratori. Viene
istituito un «Nucleo della concretezza» di 53 dirigenti scelti ad hoc che terrà
«sopralluoghi e visite» negli uffici inviando «i verbali» al «prefetto» per il
rispetto del «piano triennale delle azioni per l’efficienza della pa».
L’articolo 2 invece nelle «misure per il contrasto dell’assenteismo» introduce
«sistemi di identificazione biometrica e di videosorveglianza» estesi anche «al
personale docente ed educativo» di scuole ed università.
Proprio quest’ultimo allargamento
viene denunciato dalla Flc Cgil. Che parla di «aspetto “poliziesco” del piano»
e bolla come «preoccupante l’interesse al controllo biometrico»: «simili
interferenze sono lesive dell’autonomia organizzativa delle scuole oltre che
funzionali ad una propaganda politica che istituisce un altro inutile e costoso
organismo nella linea consueta contro i fannulloni, da controllare finanche
facendo ricorso alle impronte digitali, una costante permeata da una
rappresentazione demagogica insopportabile». «Il tema in discussione non è il contrasto
all’assenteismo, ma la modalità. Il Dpcm che prevederà rilevazione biometrica e
videosorveglianza sarà emanato su proposta del ministro sentita la Conferenza
unificata e il Garante della privacy. E i lavoratori? Lo Statuo dei lavoratori
è tutt’ora in vigore: inamissibile escluderli», commentano Serena Sorrentito
(Fp Cgil) e Franco Martini (Cgil)
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