Nina Valoti – Il Manifesto
15 settembre 2018
Le «Giornate del lavoro» della
Cgil sono oramai un appuntamento fisso della ripresa di settembre. Una quattro
giorni per parlare di lavoro (e non solo) ospitate per il terzo anno
consecutivo a Lecce, dimostrando l’attenzione del sindacato per il Sud e le
tematiche legate al mezzogiorno.
Quest’anno l’appuntamento arriva
a soli quattro mesi dal congresso più incerto della storia della Cgil, quello
che dovrà individuare il successore di Susanna Camusso alla guida del più
grande sindacato italiano.
La corsa a tre fra Vincenzo
Colla, Maurizio Landini e Serena Sorrentino (questi i tre «papabili», a meno di
sorprese) è così incerta che l’organizzazione si è giustamente tenuta alla
larga da inserire nel programma qualsiasi riferimento alle questioni interne,
come da tradizione comunque dell’appuntamento settembrino. Sebbene i primi due
e più quotati indiziati al posto di segretario generale avranno la possibilità
di intervenire in quanto segretari confederali.
«Democrazia è»: ecco il titolo,
non casuale, della manifestazione che ha al centro i temi del lavoro, dei
diritti e delle grandi trasformazioni sociali ed economiche. La manifestazione,
partita giovedì con l’inaugurazione alla presenza del presidente della regione
Puglia Michele Emiliano, ha poi visto la presentazione da parte di Susanna
Camusso e Vincenzo Vita (presidente dell’Archivio audiovisivo del movimento
operario e democratico, Aamod) della mostra fotografica su «Giuseppe Di
Vittorio. Eroe del lavoro» (seguita dalla proiezione, sempre nel Castello, del
documentario di Carlo Lizzani e Francesca Del Sette «Giuseppe Di Vittorio. Voci
di ieri e di oggi»).
C’era invece molta attesa per il
dibattito previsto ieri sera. Sul tema «Nuove politiche industriali» si
dovevano confrontare, oltre al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia,
Maurizio Landini e il vicepremier e ministro del lavoro e sviluppo Luigi Di
Maio.
Di Maio però ha disertato per
«sopraggiunti impegni». «Credo che sia una perdita soprattutto per lui», ha
commentato Landini. «È un governo che dice di voler essere il governo del
Cambiamento: il cambiamento non si fa senza le lavoratrici ed i lavoratori e
non si può fare neanche contro lavoratrici ed lavoratori».
A chi gli chiedeva se l’assenza potesse
essere legata ad eventuali proteste di cittadini leccesi per il Tap, Landini ha
risposto: «Non so se sia un’assenza strategica o no. Non mi pare che questo sia
il punto perché dai problemi non si sfugge, i problemi rimangono».
Tra gli altri protagonisti dei
dibattiti dunque l’unico ministro del governo sarà Paolo Savona, oltre al capo
della Polizia Franco Gabrielli e al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.
Anche quest’anno alcune «lectio
magistralis» su temi di strettissima attualità (salute della democrazia
politica, sovranismo, populismo, libertà) saranno tenute dai professori Luciano
Canfora, Donatella Di Cesare, Carlo Galli e Gian Luigi Gessa, e dal filosofo e
regista Raoul Martinez.
Previste poi altre due
mostre – «80° leggi razziali» e quella virtuale «Bibliomarx» – oltre 20
proiezioni tra film, documentari e cortometraggi; 7 concerti in piazza (Rosalia
De Sousa, Banana Swing, Io te e Puccia, La Municipal, Le train Manouche, Rewind
e Alla Bua). La manifestazione si concluderà domani come consuetudine con
l’intervista di Marco Damilano (direttore de L’Espresso) al segretario generale
Susanna Camusso in piazza sant’Oronzo
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