venerdì 14 settembre 2018

LAVORO Lavoro Landini a Di Maio: dopo l’Ilva, articolo 18 per tutti

Nina Valoti  – Il Manifesto
15 settembre 2018

Le «Giornate del lavoro» della Cgil sono oramai un appuntamento fisso della ripresa di settembre. Una quattro giorni per parlare di lavoro (e non solo) ospitate per il terzo anno consecutivo a Lecce, dimostrando l’attenzione del sindacato per il Sud e le tematiche legate al mezzogiorno.
Quest’anno l’appuntamento arriva a soli quattro mesi dal congresso più incerto della storia della Cgil, quello che dovrà individuare il successore di Susanna Camusso alla guida del più grande sindacato italiano.
La corsa a tre fra Vincenzo Colla, Maurizio Landini e Serena Sorrentino (questi i tre «papabili», a meno di sorprese) è così incerta che l’organizzazione si è giustamente tenuta alla larga da inserire nel programma qualsiasi riferimento alle questioni interne, come da tradizione comunque dell’appuntamento settembrino. Sebbene i primi due e più quotati indiziati al posto di segretario generale avranno la possibilità di intervenire in quanto segretari confederali.
«Democrazia è»: ecco il titolo, non casuale, della manifestazione che ha al centro i temi del lavoro, dei diritti e delle grandi trasformazioni sociali ed economiche. La manifestazione, partita giovedì con l’inaugurazione alla presenza del presidente della regione Puglia Michele Emiliano, ha poi visto la presentazione da parte di Susanna Camusso e Vincenzo Vita (presidente dell’Archivio audiovisivo del movimento operario e democratico, Aamod) della mostra fotografica su «Giuseppe Di Vittorio. Eroe del lavoro» (seguita dalla proiezione, sempre nel Castello, del documentario di Carlo Lizzani e Francesca Del Sette «Giuseppe Di Vittorio. Voci di ieri e di oggi»).
C’era invece molta attesa per il dibattito previsto ieri sera. Sul tema «Nuove politiche industriali» si dovevano confrontare, oltre al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, Maurizio Landini e il vicepremier e ministro del lavoro e sviluppo Luigi Di Maio.
Di Maio però ha disertato per «sopraggiunti impegni». «Credo che sia una perdita soprattutto per lui», ha commentato Landini. «È un governo che dice di voler essere il governo del Cambiamento: il cambiamento non si fa senza le lavoratrici ed i lavoratori e non si può fare neanche contro lavoratrici ed lavoratori».
A chi gli chiedeva se l’assenza potesse essere legata ad eventuali proteste di cittadini leccesi per il Tap, Landini ha risposto: «Non so se sia un’assenza strategica o no. Non mi pare che questo sia il punto perché dai problemi non si sfugge, i problemi rimangono».
Tra gli altri protagonisti dei dibattiti dunque l’unico ministro del governo sarà Paolo Savona, oltre al capo della Polizia Franco Gabrielli e al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.
Anche quest’anno alcune «lectio magistralis» su temi di strettissima attualità (salute della democrazia politica, sovranismo, populismo, libertà) saranno tenute dai professori Luciano Canfora, Donatella Di Cesare, Carlo Galli e Gian Luigi Gessa, e dal filosofo e regista Raoul Martinez.
Previste poi altre due mostre – «80° leggi razziali» e quella virtuale «Bibliomarx» – oltre 20 proiezioni tra film, documentari e cortometraggi; 7 concerti in piazza (Rosalia De Sousa, Banana Swing, Io te e Puccia, La Municipal, Le train Manouche, Rewind e Alla Bua). La manifestazione si concluderà domani come consuetudine con l’intervista di Marco Damilano (direttore de L’Espresso) al segretario generale Susanna Camusso in piazza sant’Oronzo

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