Anna Spena - Vita
03 Settembre 2018
03 Settembre 2018
Doc3, il programma di RAI 3
dedicato ai documentari d’autore, propone “Sorelle d’Italia”, un omaggio del
regista Daniele Gaglianone agli attivisti e alle organizzazioni della società
civile impegnate a costruire un'Italia che accoglie. A collaborare
all’ideazione e realizzazione del documentario la ong Medici Senza Frontiere.
“Sorelle d’Italia” è il ritratto
di tre donne (Elena, Georgia e Lorena), di età e provenienza differenti, che
hanno deciso di impegnarsi nell’accoglienza spontanea, fuori da strutture
pubbliche e private, inserite in una rete spesso fragile e locale. Tre donne
che scelgono di non voltare la faccia dall'altra parte o di rifugiarsi nella
paura dell'altro. Sono il volto di un’Italia solidale che va oltre le polemiche
e la retorica dell'odio e che tende la mano ai migranti e richiedenti asilo
esclusi dalle strutture di accoglienza.
«L’idea del documentario è nata
da Medici Senza Frontiere», dice il regista Daniele Gaglianone. «L’associazione
culturale ZaLab ha deciso di produrlo. Le protagoniste sono tre donne che per
scelta personale hanno deciso di occuparsi di accoglienza e di migranti: fanno
qualcosa di semplice e straordinario allo stesso tempo». Le protagoniste al
centro di “Sorelle d’Italia” infatti non sono operatrici umanitarie, il loro
aiuto è informale e non strutturato.
Se il passaggio dei migranti
attraverso le frontiere non si è trasformato in una serie di interminabili
tragedie lo si deve esclusivamente alle tante persone che si sono mobilitate
spontaneamente e organizzate per aiutare altre persone, innanzitutto ad
acquisire consapevolezza dei rischi e a prestare soccorso e assistenza a coloro
che ci avevano comunque provato.
«Spero», continua il regista,
«che si colga l’ironia antinazionalista del titolo “sorelle d’Italia”. Viviamo
un momento dove l’identità nazionale viene usata come clava. Ma quello che
bisogna dimostrare è che è possibile un altro tipo di identità ancora che si
fonda su valori diversi da quelli bellicosi».
Sono oltre 10.000 le persone in
Italia, in prevalenza richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale
o umanitaria, che vivono senza un riparo decoroso, cibo sufficiente e un
adeguato accesso alle cure mediche.
«In un periodo in cui gli
attivisti e i volontari che aiutano i migranti subiscono forti pressioni, talvolta
culminate in procedimenti giudiziari nei loro confronti, questo documentario è
un tributo alla loro umanità utile a rompere la narrazione dominante intorno
alla questione delle migrazioni», dichiara Marco Bertotto, responsabile
advocacy di MSF Italia.
«È fondamentale anche raccontare
un altro lato della realtà», conclude Daniele Gaglianone. «C’è bisogno, come
dimostrano le protagoniste, di fare la cosa giusta senza preoccuparsi troppo
della ricaduta. Ma fare quello cha va fatto perché è giusto così. A volte le
persone per pigrizia o disperazione credono alle versioni “ufficiali” dei 30
auro al giorno ai migranti. Dei “migranti che ballano sulle navi”. Ma non è
così. Per questo c’è bisogno anche di un tipo di racconto nuovo che faccia
breccia nella gente e racconti la storia di persone ordinarie che fanno cose
straordinarie, che potrebbe fare chiunque. Questa è la forza. L’umanità è una
cosa che ci appartiene. Quello che accade ad un altro sta accadendo a me».
A partire dal prossimo autunno
"Sorelle d'Italia" sarà distribuito in tutta Italia dal collettivo
ZaLab in una versione ampliata a lungometraggio.
Nessun commento:
Posta un commento