Un
tribunale israeliano ha condannato una poetessa palestinese per aver scritto
alcuni versi a sostegno della resistenza palestinese al regime di occupazione.
Redazione l’Antidiplomatico
01 agosto 2018
Dareen Tatour, palestinese,
36anni, è agli arresti domiciliari dal 2015, quando ha pubblicato sul social
network un video in cui ha recitato la sua poesia "Resisti, popolo mio,
resisti", accompagnato con immagini di scontri tra giovani palestinesi e
l'esercito del regime israeliano.
"Non mi accontenterò di una
soluzione pacifica, non abbasserò le mie bandiere fino a quando non li
espellerò dalla mia terra (...). Resistete alle rapine del colono e seguite la
carovana dei martiri ", recita una parte del testo di Tatour.
L'attivista è stata condannata
oggi a cinque mesi di carcere dopo essere stata accusata di incitamento
"terrorismo" in una poesia e una serie di commenti pubblicati sui
social network durante un'ondata di proteste palestinesi.
La corte di occupazione della
città di Nazareth, nel nord dei territori palestinesi occupati, ha anche
condannato la poetessa per sostenere il movimento della Jihad islamica palestinese
nella Striscia di Gaza.
Il regime israeliano ha
ripetutamente minacciato di imprigionare poeti che scrivono in favore della
resistenza del popolo palestinese contro le aggressioni delle forze di occupazione.
Questi abusi si verificano nello
stesso momento in cui il regime di Tel Aviv ha ucciso più di 155 persone e ne
ha ferite altre 17.000 dal 30 marzo, giorno in cui sono cominciate le 'Marce
per il Ritorno' nella Striscia di Gaza assediata per rivendicare il diritto dei
rifugiati palestinesi a tornare alle loro case.
Diverse organizzazioni per i
diritti umani hanno espresso preoccupazione per come l'esercito
dell'occupazione israeliana stia uccidendo i civili modo
"scandaloso", così hanno invitato Israele a evitare l'uso eccessivo
della forza nel reprimere le manifestazioni.
Fonte: Al Jazeera
Notizia del: 31/07/2018
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