Si
attende il parere dell'Avvocatura sulla gara, il 15 settembre scade la validità
del contratto di aggiudicazione. Re David (Fiom): “Il verdetto non cambierà la
situazione, si mantenga la siderurgia come asset, con condizioni ante-Jobs Act”
Redazione – Rassegna sindacale
23 agosto 2018
Il parere dell'Avvocatura dello
Stato sulla correttezza della gara per l'Ilva è in procinto di arrivare.
Secondo indiscrezioni riportare dal Sole 24-Ore, infatti, il verdetto sarebbe
già sulla scrivania del ministro dello Sviluppo Di Maio e sarebbe anche
positivo. La sensazione, infatti, è che l'Avvocatura non ritenga ci siano i
presupposti per annullare la gara di aggiudicazione. Intanto si avvicina a
grandi falcate il 15 settembre, data di scadenza della validità del contratto
di aggiudicazione.
ArcelorMittal (azionista di
maggioranza di Am Investco Italy), la cordata aggiudicataria, resta in ogni
caso in attesa di una comunicazione da parte del ministero. Di Maio aveva
indicato come giorni idonei per conoscere il parere “quelli intorno a
Ferragosto”. Cresce quindi l'attesa per sapere quali decisioni intende assumere
il ministro per agevolare una rapida risoluzione della vertenza. La proposta
occupazionale giudicata insoddisfacente dal sindacato e dallo stesso ministero
va in ogni caso migliorata, ma la durata della validità del contratto di
aggiudicazione è ormai agli sgoccioli, in parallelo con l'esaurimento della
cassa a disposizione della procedura commissariale per la gestione ordinaria
dell'azienda.
Il confronto, che va avanti da
più di un anno, non ha finora avvicinato le parti. Am è disposta ad assumere da
subito circa 10 mila persone, mentre i sindacati chiedono garanzie per tutti i
14 mila dipendenti. Si discute poi di incentivi all'esodo: per questo sono
previste risorse per circa 200 milioni di euro, con l'obiettivo di accompagnare
all'uscita almeno 4 mila persone.
Anche il sindacato resta in
attesa di una comunicazione ma, a detta della Fiom, la decisione
dell’Avvocatura non cambierà le sue posizioni. "Noi non dobbiamo dire più
nulla. Nella trattativa con ArcelorMittal ci siamo spinti fino a dove potevamo
e dovevamo: ora tocca al governo chiedere all'acquirente di modificare
posizione. E lo deve fare presto, perché il 15 settembre si avvicina sempre di
più", afferma oggi, 22 agosto, Francesca Re David, segretario generale
della Fiom Cgil, in un'intervista al quotidiano la Repubblica.
"Positivo o negativo che sia
il parere dell'Avvocatura dello Stato - prosegue - quel verdetto dal nostro
punto di vista non cambia la situazione. Non scegliamo noi l'interlocutore
industriale, non tifiamo per questo o per quell'altro, ma solo per il
mantenimento della siderurgia come asset strategico del Paese. E questo
significa che il 15 settembre, quando scadrà la proroga del commissariamento o
ci sarà un proprietario dell'Ilva o lo Stato dovrà fare in modo che la fabbrica
non si fermi. Per la Fiom "è irrinunciabile anche la continuità dei
diritti e delle regole contrattuali, oltre che naturalmente quella dei salari.
Si tratta di mantenere per tutti i lavoratori dell'Ilva le condizioni ante-Jobs
Act, articolo 18 compreso".
Nessun commento:
Posta un commento